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Italiano disoccupato vende rene su internet per far fronte alla crisi

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disoccupazione

Cosa è un uomo senza più realtà – canta in una sua canzone Max Gazzè – come il suono di una pagina”. Il vuoto di una vita senza lavoro era la preoccupazione maggiore di un operaio friulano che preso dalla disperazione vende il suo rene in cambio di un'occupazione o a chi gli offrisse la somma di 100 mila euro.
 

Anche una frase famosa diceva che il lavoro nobilita l'uomo e lo rende libero: libero di fare e di essere nel mondo, ma la negazione di questo diritto ha portato quest'uomo di 52 anni, ex-responsabile amministrativo di un'azienda privata friulana, ha tentare la sorte su internet affidandosi ad un sito nazionale italiano.

La Polizia postale di Udine ha scoperto l'annuncio e dopo aver interrogato l'uomo ha constatato la grave situazione: dopo la perdita del lavoro la moglie ha voluto la separazione.

La moglie vive ora nella sua casa con i figli ventenni, entrambi studenti, mentre lui è stato costretto ad abitare in un monolocale in affitto e a vivere alla giornata una volta finiti i risparmi che aveva da parte. L'unica possibilità rimasta ad un uomo di 52 anni che da tempo cercava lavoro senza risultato era quella di mettere in vendita un pezzo del suo corpo: un rene.

Bisogna veramente arrivare al punto di perdere la propria identità per avere la speranza di un'occupazione nei tempi che corrono? La crisi non lascia scampo, anche se bisogna avere la forza di agire e reagire. Ma le statistiche Istat parlano chiaro: nonostante il il tasso di disoccupazione sia rimasto stabile all’8,6% da marzo a maggio, è sceso ancora all’8,5% a giugno.

Gli effetti della crisi sono stati enormi e ancora si fanno sentire colpendo sia i giovani che gli adulti: coloro che sono usciti dal mercato del lavoro hanno perso ogni speranza, ma soprattutto la possibilità di poter vivere la vita futura in modo dignitoso.

Anche la disoccupazione giovanile desta in Italia molta preoccupazione e recenti dati Istat hanno registrato livelli di disoccupazione tra i giovani da record: il tasso va oltre il 29%, il dato peggiore dal 2004, confermando così la gravità della crisi economica in atto.



di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






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