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Sentieri di cinema: 'Norvegian wood' di Tran Anh Hung apre la seconda giornata

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Secondo giorno di Mostra per gli operatori culturali del Circuito marchigiano Cgs-Acec Sentieri di Cinema e la kermesse sembra rivelare qualche defaiance sul piano dell'ospitalità e dei servizi offerti (sempre di meno negli ultimi anni...) Ma, come dice Tarantino, "Basta spaghetti, parliamo di film" e quindi via con la seconda giornata! Apre le “danze” il toccante NORVEGIAN WOOD di Tran Anh Hung.

Non nuovo alle frequentazioni lagunari (vinse il Leone d’Oro nel 1995 con Cyclo), l’autore de “Il profumo della papaia verde” (Camera d’Or, Cannes 1992) porta sullo schermo una riduzione dell’omonimo romanzo di Haruki Muratami incentrato sul bisogno d’amore e sulla sofferenza che provoca la consapevolezza di non aver amato abbastanza.

A seguire un altro atteso film della selezione ufficiale di Venezia 67: MIRAL di Julian Schnabel. La genesi dell’Istituto Dar Al-Tifel per orfani palestinesi a Gerusalemme, ad opera della fondatrice, Hind Husseini, procede di pari passo con la crescita umana della piccola e ribelle Miral. Schnabel si ispira al libro omonimo di Rula Jebreal e l'operazione si presenta interessante. Terza pellicola visionata, sempre nella selezione ufficiale dei film in concorso è stato lo stravagante e più che sghembo HAPPY FEW, di Antony Cordier. Alla sua seconda prova con il lungometraggio, dopo “Doccia fredda” presentato a Cannes nel 2005, Cordier porta sulle schermo una sceneggiatura originale scritta con la collega Julie Peyr. La storia è quella di due coppie che, consenzientemente, cominciano a scambiarsi i partner; ma dopo l'iniziale euforia....Vi rimandiamo al Link per saperne di più.

Nella sezione “Orizzonti”, un po’ affaticati dall’orario post-prandiale e da un accumulo di ore in Sala non indifferente, ci ha colpito favorevolmente, GUEST di José Luis Guerin. Già protagonista di eventi lagunari (“En la ciutad de Sylvia” – 2007), il regista-documentarista porta in Mostra un “diario” cinematografico delle impressioni ricavate durante un anno di peregrinazione mondiale per festival.

Termina la faticosa giornata LA BELLE ENDORMIE di Catherine Breillat, film che segue inizialmente ritmo ed estetica della fiaba omonima, ma poi, fra citazioni e rimandi, l’atmosfera rassicurante tende all’inquietudine e a tintedark, con un "risveglio" che apre alla riflessione.

Per dettagli e curiosità:

http://www.sentieridicinema.it/venezia/venezia_dett.asp?id=188&id_r=21 --



da Sentieri di Cinema
www.sentieridicinema.it





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