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Fini: 'il sogno del Pdl vive in Futuro e Libertà'

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Gianfranco Fini

Dopo l'atteso discorso di Gianfranco Fini alla festa di Futuro & Libertà a Mirabello (FE) il futuro della politica italiana sembra più chiaro. Nasce un nuovo partito, Futuro e Libertà, che per alcuni è la vecchia AN senza i suoi "colonnelli", per altri è l'erede di un PdL che per Fini non esiste più. F&L sosterrà il Governo Berlusconi e le elezioni anticipate si allontanano. Ma non tutte le fratture sono ricomposte e la Lega non è affatto entusiasta di mantenere Fini ed i suoi in maggioranza. 

Berlusconi ha rinunciato a quella che fino a ieri era una delle sue bandiere, il cosiddetto processo breve. Un provvedimento che accorcia i tempi di prescrizione per i processi e che, nelle intenzioni dichiarate da chi lo sponsorizza vuol garantire ai cittadini una giustizia più veloce. Ma, secondo i detrattori, si limiterebbe a garantire una specie di immunità a chi può permettersi avvocati in grado di allungare i tempi dei processi.

La rinuncia, di fatto, ha consegnato a Fini la vittoria nel braccio di ferro che contrappone i due ex cofondatori del PdL. Anche l'altro intervento del premier di questi giorni, quello che ha promesso ai deputati finiani una poltrona sicura alle prossime elezioni, dimostra la debolezza del Premier. Debolezza dovuta probabilmente alle previsioni che danno l'alleanza PdL e Lega vincente alla Camera, ma sconfitta al Senato.

Fini a Mirabello ha tenuto a battesimo il suo nuovo partito, attaccando il PdL, che lui definisce morto "perché non si può inneggiare alla Libertà e poi espellere chi dissente". Fini si toglie qualche sassolino anche nei confronti degli ex collonnelli di AN (La Russa, Gasparri, Mattioli...), "collonnelli che hanno semplicemente cambiato generale e che sono pronti a farlo ancora". Fini chiede scusa di aver permesso una legge elettorale che con le liste bloccate nomina e non elegge i parlamentari. Ma tutto questo non impedisce al Presidente della Camera di confermare l'appoggio al Governo Berlusconi fino alla fine della legislatura "per non tradire gli elettori".

La sopravvivienza del governo però non è afffatto scontata. La Lega non è contenta di riaccogliere i finiani all'interno della maggioranza e spinge per le elezioni anticipate, anche perché i sondaggi la danno in forte crescita.

Berlusconi ha promesso un nuovo Ministro dello Sviluppo Economico, a 4 mesi dalle dimissioni di Scajola, entro la settimana. Se il nuovo ministro sarà un finiano, si fa il nome del marchigiano Mario Baldassarri, è probabile che questa ficenda vada verso la conclusione.

Nel frattempo dall'opposizione il PD non riesce a far altro che lanciare la proposta di un nuovo Ulivo, che vada da Fini a Rifondazione Comunista, per sconfiggere Berlusconi. Proposta che subito ha incassato i no dei Finiani e dell'IDV.





di Michele Pinto
vivere.me/michelepinto






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