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Continua il diario da Venezia di Sentieri di Cinema, successo nonostante il maltempo

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Mentre il maltempo imperversa sulla Mostra sul fronte delle proiezioni la giornata si è rivelata particolarmente intensa già dalla prima pellicola; NOI CREDEVAMO, di Mario Martone; ben tre ore e 24 minuti di film. Pellicola, ispirata all’omonimo romanzo di Anna Banti e cosceneggiata insieme a Giancarlo De Cataldo, in cui il regista napoletano ripercorre 30 anni di storia italiana, dai moti insurrezionisti del 1828 sino all’alba dell’unità, attraverso le storie di tre giovani affiliati alla Giovine Italia di Mazzini.

Affresco composito che si segue con facilità: ogni tanto, qualche incongruenza storica nelle location. Il prodotto è valido.
Seconda pellicola, in concorso, visionata: ATTENBERG di Athina Rachel Tsangari. Scoperta di sé e degli altri, rapporto con il padre, amore, sesso, distruzione del sogno borghese, sono i temi che convivono nella stralunata pellicola: il film ha riscosso consensi ed applausi.

Fuori concorso, apprezzata la piacevole sorpresa di Marco Bellocchio: SORELLE MAI. In bilico fra sperimentazione fantastica, documentario e fiction: una delicata riflessione sulla famiglia, sui rapporti fra generazioni diverse, sulle radici dalle quali è difficile separarsi.

Termina la quartina della giornata DAD di Vlado Škafar, nella sezione della Settimana Internazionale della critica. Una domenica nei boschi; il rito della pesca, il riposo pomeridiano all’ombra degli alberi, la passeggiata fra i campi, i giochi... Tutto concorre a riconciliare un bambino col proprio padre, mentre sullo sfondo la crisi economica provoca disastri sociali e familiari. Gran bella prova che dimostra come, molto spesso, le pellicole più interessanti, a Venezia, finiscano nelle sezioni collaterali.


Per approfondire seguire il diario su:
http://www.sentieridicinema.it/venezia/index.asp?id=21



da Sentieri di Cinema
www.sentieridicinema.it





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