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Sentieri di cinema, si respira aria di conclusione e si attende il verdetto della Giuria ufficiale

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Dopo dieci giorni di orari abbastanza proibitivi siamo giunti al traguardo di 46 pellicole visionate, mentre si respira aria di conclusione e si attende il verdetto della Giuria ufficiale.

Intanto anche le giurie dei premi collaterali iniziano a comunicare i prorpi giudizi e, anche la Giuria CGS del Premio Lanterna Magica ha già consegnato il riconoscimento al film che "maggiormente ha acceso la fantasia dei giovani”; L’AMORE BUIO di Antonio Capuano, con la seguente motivazione: “Per la capacità di evidenziare, pur nella drammaticità di esperienze vissute in un contesto giovanile attraversato dal disagio,l’ esigenza di ricostruire percorsi valoriali comunque tesi alla ricerca di un cambiamento, adoperando un linguaggio audiovisivo improntato alla restituzione della contemporaneità”. Fra le pellicole visionate si sottolinea: DREI di Tom Tykwer, storia di un improbabile amore a 3. Lanciato a Venezia nel 1998 grazie a “Lola corre”, Tykwer filma una parabola ambigua che teorizza l’evoluzione della società in chiave positiva (si parte da una situazione di morte per arrivare a due nuove vite) che ha il sapore di un’osservazione scientifica. Il regista è bravo ha mantenere la giusta distanza dalla tesi che propone senza ricercare a tutti i costi l’approvazione dello spettatore. A seguire, BARNEY’S VERSION, di Richard J. Lewis, parabola dell’esistenza di un uomo solo apparentemente comune, con una vita assolutamente fuori dal comune.

Tratto dall’omonimo romanzo di Morderai Richler il film è uno scrigno di soluzioni narrative argute e divertenti, che non disdegna pennellate di dramma. Accanto ad una regia puntigliosa e sorniona (è questo è solo il secondo lungometraggio dell’autore) si sottolinea la finezza dei dialoghi e l’interpretazione di un cast d’ eccezione. Di seguito, il film filippino: LIMBUNAN (La stanza della sposa), di Gutierrez Mangannsakan II, incentrato sulla storia di una sedicenne che si appresta al matrimonio combinato dalla famiglia. Il film presenta le problematiche sociali e culturali connesse alle antiche tradizioni locali che le giovani generazioni stanno mettendo in discussione. Lo stile del racconto privilegia mezzi toni e delicate pennellate di colore che nascondono, tuttavia, una notevole forza espressiva. Da ricordare.

La giornata di sabato è stata aperta da THE TEMPEST, di Julie Taymor. l'apprezzata regista di musical teatrali nonché autrice di interessanti pellicole, la Taymor affronta l’adattamento del testo shakespeariano con piglio pop, imponendo un cambio di sesso al personaggio principale e giocando significativamente a far emergere i temi presenti nel dramma: la vendetta ed il perdono, la forza corruttrice del potere e l’ambizione, l’abuso della natura ed il disprezzo dei diversi. Non convince, tuttavia la recitazione “arrabbiata” del cast, nè, il contrasto fra luci e set naturali ed introduzione di effetti visivi sperimentali che appesantiscono e tolgono “magia” ad uno dei testi più fantasiosi del bardo di Stratford upon Avon. Ultima visione (almeno per il momento), NOIR OCÉAN, di Marion Hänsel, nel contesto delle Giornate degli Autori. Attraverso un linguaggio semplice e rarefatto, il film ci guida alla scoperta di un viaggio interiore nelle esistenze di tre ragazzi, mozzi, nella fregata militare francese che compie test nucleari a Mururoa, nel 1972. Innocenza perduta e rimpianto per occasioni mancate fanno da sfondo a questa toccante opera che ricorda le vittime inconsapevoli di una tragedia prolungata nell’indifferenza della storia ufficiale. Ma il film non convince del tutto a causa del poco scavo nelle storie dei tre personaggi. Peccato.

In attesa di sapere chi sarà il Leone d'Oro 2010, per maggiori informazioni ed approfondimenti, si rimanda al sito: www.sentieridicinema.it

http://www.sentieridicinema.it/venezia/venezia_dett.asp?id=199&id_r=21



da Sentieri di Cinema
www.sentieridicinema.it





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