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Tribunale iraniano: Sakineh, lapidazione o impiccagione?

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sakineh|

Ritornano i riflettori sul caso della donna iraniana, Sakineh Mohammadi Ashtiani, la quarantatreenne condannata dal 2006 dal tribunale locale per adulterio e concorso in omicidio nei confronti del marito.
 

La sua vicenda giudiziaria – ha riferito il ministro degli Esteri, Ramin Mehmanparast - non è ancora stata portata a termine”. Ed ha anche ricordato che Sakineh ha partecipato all'omicidio del marito che per la giurisprudenza iraniana è punibile con l'impiccagione.

La sentenza finale non è ancora arrivata, ma per come stanno procedendo le cose la sua condanna a morte sembra essere sempre più certa e la scelta tra lapidazione (condanna per adulterio) e concorso in omicidio (condanna per omicidio) dipenderà dal reato che prevarrà.

L'esito di questa triste storia è stato rimandato ancora e questa volta si parla di due settimane. Anche se il ministro degli Esteri iraniano ha riferito una pausa sulla decisione definitiva, il portavoce del tribunale, Gholam Husein Mohseni Ejei, ha fatto sapere che la donna ha già una condanna a morte per omicidio la cui pena è la forca.

La vita di questa donna, anzi la sua morte annunciata oscilla tra due scelte: lapidazione o impiccagione. Ormai sembra quasi impossibile che il governo iraniano faccia un retro front, nonostante gli appelli del figlio della Ashtiani, Sajjad Ghaderzadeh, al mondo, la mobilitazione mondiale, l'attenzione dei media sul caso.

Mentre il figlio Sajjad implora i politici del mondo e l'intervento del Papa, la sorte della madre potrebbe già essere stata decisa e lui stesso afferma che per lei “è già pronto il patibolo” e chiede di "fare pressioni sull'Iran”.

La beffa sul caso Sakineh: o lapidazione o impiccagione mette a dura prova chi combatte per vedere riconosciuto il diritto alla vita e condanna apertamente contro la pena di morte. Ma forse il mondo non si stupirà poi così tanto dopo che ha assistito ad un esecuzione, seppur con modalità differenti (una iniezione letale ed indolore), di Teresa Lewis, accusata di omicidio nello stato della Virginia in America, il paese della libertà per eccellenza.




di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






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