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Singapore: paura sull'airbus Qantas. A bordo un'italiana con la figlia

Paura ad alta quota giovedì mattina durante il volo QF32 della compagnia australiana Qantas diretto da Singapore a Sidney. L'airbus A380 era decollato da quindici minuti dall'aeroporto di Singapore, dopo lo scalo tecnico da Londra, quando è scoppiato uno dei quattro motori. Fortunatamente il mezzo è riuscito a tornare indietro e provare un atterraggio di emergenza. Tutti illesi i 459 passeggeri a bordo e il personale di volo.
L'aereo era al suo primo volo ed era partito mercoledì da Londra, diretto a Sidney. Dopo lo scalo tecnico a Singapore, giovedì mattina, i passeggeri sono risaliti a bordo dello stesso airbus e sono ripartiti alla volta di Sidney. Dopo circa un quarto d'ora uno dei motori è scoppiato e il pilota ha effettuato un atterraggio di emergenza tornando all'aeroporto di Singapore.
Dopo l'incidente la Qantas, la compagnia aerea ritenuta più sicura perché non ha registrato incidenti mortali negli ultimi 90 anni, ha fermato a terra tutti i suoi sei A380. E lo stesso ha fatto la Singapore Airelines. Non faranno lo stesso invece l'Air France per i suoi 4 superjumbo A380 nè la Lufthansa nè Emirates. Quello dell'A380 di Quantas sarebbe in incidente molto grave che avrebbe potuto avere conseguenze anche drammatiche. Il motore in questione infatti avrebbe perso il vano posteriore. Dopo l'incidente Airbus e Rolls Royce, che è il costruttore europeo e casa di fabbricazione del motore, hanno chiesto alla Singapore Airlines di effettuare verifiche approfondite sui suoi Airbus. Poco dopo lo scoppio, pezzi del motore sono precipitati in un villaggio della Malesia.
I 459 passeggeri sono stati alloggiati in un hotel, a spese della Qantas, a Singaporre, e venerdì mattina ripartiranno per Sidney a bordo di un altro velivolo. Tra loro c'è anche un'italiana, Pamela Coacci, 34 anni di Belvedere Ostrense (Ancona), che viaggia insieme alla figlia Sofia, neonata di appena quattro mesi, e la più piccola passeggera a bordo dell'A380. Pamela era diretta a Sidney per raggiungere il marito Massimiliano, anche lui originario di Belvedere Ostrense, in Australia per motivi di lavoro.
"Il nostro volo ha fatto uno scalo tecnico di un'ora circa a Singapore -racconta Pamela che si trova in albergo in attesa di ripartire insieme agli agli altri passeggeri- poi siamo risaliti a bordo e siamo decollato. Dopo circa un quarto d'ora qualcuno ha sentito come uno scoppio mentre io ed altri passeggeri abbiamo visto del fumo fuori dall'aereo. Ovviamente mi sono agitata ma subito le hostess ci hanno detto di stare tranquilli che non era successo niente. E così ho cercato di restare calma anche se non era facile. L'aereo è poi tornato indietro e quando siamo scesi a Singapore abbiamo visto uno dei motori tutto bruciato e senza alcuni pezzi. In quel momento ho realizzato cosa veramente era successo e il rischio che abbiamo corso. Adesso stiamo bene e venerdì mattina ci faranno ripartire su un altro areo per arrivare poi a Sidney. Io e Sofia stiamo bene".

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