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Crollo di Pompei, la Schola Armaturarum potrebbe essere restaurata

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Pompei

"Quello che è accaduto a Pompei dobbiamo, tutti, sentirlo come una vergogna per l'Italia - sono le parole del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che punta il dito: - chi ha da dare delle spiegazioni non si sottragga al dovere di darle al più presto e senza ipocrisie".
Ed il ministro Bondi lancia l'allarme: "
i crolli potrebbero riguardare altri edifici".

Ed il primo a dare spiegazioni è il ministro Sandro Bondi. A causare il corollo sono state, spiega il ministro, le infiltrazioni d'acqua ed il restauro effettuato negli anni '50 con una copertura di cemento armato che hanno determinato il crollo dell'edificio. ''Provo un sentimento di angoscia perché i crolli, come è stato spiegato dai nostri tecnici, potrebbero riguardare altri edifici, soprattutto nella parte dell'area archeologica che si affaccia sulle aree scoperte e non ancora restaurate".
Ma le notizie non sono tutte negative: "Restano intatti gli affreschi - aggiunge il ministro - e, stando ai primi rilievi, sarà possibile ricostruire l'edificio''.

Mentre in Italia impazzano le polemiche, "Il crollo avvenuto a Pompei è l'ennesima prova del disinteresse del governo per la cultura" ha detto ad esempio Walter Veltroni, la notizia ha fatto il giro del mondo. Nei media di tutto il mondo il sentimento principale è l'incredulità. Sembra impossibile che sabato mattina sia crollato un edificio, la Schola Armaturarum, la scuola dei gladiatori di quello che proababilmente è il sito archeologico più importante del mondo. Un sito unico dovuto all'eruzzione del Vesuvio del 79 A.C.

Il quotidiano inglese Telegraph fa notare come "per decenni il sito è stato lasciato cadere in rovina. Oggi, oltre 250 anni dopo la sua scoperta, il 40% della città che se completamente dissepolta darebbe una visione unica della vita dagli antichi romani, è chiusa o ancora non esaminata".



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