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Tumore allo stomaco: colpa della carne rossa e degli insaccati

Le Marche tra le Regioni più soggette al tumore allo stomaco. La causa principale di questa incidenza è la caratterizzazione tipica del nostro Paese che favorisce il consumo di carni rosse, affettati, cibi salati e affumicati ma anche conservati e cotti alla brace. Inoltre, secondo l'associazione italiana di oncologia medica che ha lanciato l'allarme, lo scarso consumo di frutta e verdure, insieme ad un'alimentazione sbilanciata e all'abuso di alcol e fumo soprattutto nel weekend quando gli impegni sono minori e lo svago spezza la routine.
Tra le Regioni italiane, secondo il Presidente dell'Aiom, che ha aperto domenica il XII congresso nazionale dell'associazione a Roma, il primato per incidenza del tumore allo stomaco va all'Umbria, seguito dalle Marche, dall'Emilia Romagna e dalla Lombradia. Regioni in cui è molto forte il consumo di insaccati e carni rosse. Al contrario le isole, ed in particolare modo la Sardegna, sono tra le Regioni meno a rischio. In esse infatti è molto diffusa la dieta mediterranea che, secondo l'Aiom, aiuterebbe a mantenere un'alimentazione sana. Nelle isole l'incidenza del tumore allo stomaco sarebbe addirittura la metà.
Dunque il consumo esagerato di carni rosse ed insaccati, insieme ad una preferenza per la cottura alla brace e lo 'svago' alimentare del fine settimana sarebbero la causa principale del tumore allo stomaco. Una malattia molto diffusa nelle Marche e che trova il suo punto massimo nella città di Pesaro. Secondo l'Associazione italiana di oncologia medica esisterebbe, a tal proposito, un 'triangolo maledetto', che evidenzia le Regioni più a rischio, i cui vertici sarebbero Perugia, Pesaro e la bassa Romagna.

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