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I finiani si dimettono, se si andrà alle elezioni possibile un'alleanza di centrodestra

Lunedì è ufficialmente cominciata la vera crisi di governo: i finiani hanno dato le dimissioni con un lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Adolfo Urso (vedi foto), coordinatore di Futuro e libertà, ha annunciato che le dimissioni sono irrevocabili e che qualora ci fossero le elezioni anticipate le possibili alleanze si cercheranno con l'Unione di Centro, l'alleanza per l'Italia e il Movimento per l' Autonomia ovvero una nuova coalizione nel centrodestra. Ciò se il governo in carica non sia disposto a collaborare verso un pensiero comune.
Futuro e Libertà cerca una nuova alleanza che possa far risorgere la politica attuale, portando il paese a miglioramenti concreti e fruttuosi, ma soprattutto induca il nuovo esecutivo a fare riforme.
I prescelti sarebbero Pierferdinando Casini (Udc), Raffaele Lombardo (Mpa), Francesco Rutelli (Api) e tutti coloro che radicati nel centrodestra vogliano aprire una nuova stagione politica.
Le lettere di dimissioni dei finiani arrivano in un momento in cui Berlusconi si sentiva ancora fiducioso che il governo andasse avanti con la fiducia al Senato e quasi anche quella della Camera.
La villa del premier ad Arcore ha accolto il veertice d'urgenza tra Pdl e Lega sulla per sondare la situazione del governo dopo le dimissioni dei componenti dell'esecutivo di matrice finiana. Umberto Bossi, Roberto Maroni e Roberto Calderoli sono arrivati verso le 19 a Villa San Martino, ma già nel pomeriggio Silvio Berlusconi era riunito con i coordinatori nazionali del partito Ignazio La Russa, Denis Verdini e Sandro Bondi.
Martedì pomeriggio le dimissioni dei finiani sarà ufficializzata davanti al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e al Parlamento, Schifani e Fini. A giorni nascerà , stando alle parole di Gianfranco Fini, Futuro e Libertà a Milano in qualità di partito.

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