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'Radio vaticana è cancerogena', La Santa Sede con lo studio di Veronesi 'dice no'

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ripetitori radio vaticana

L’incidente probatorio chiesto nel 2006 dalla Procura della Repubblica di Roma riguardanti alle responsabilità di Radio vaticana sono arrivati da poche settimane e le prove sono state definite sconvolgenti.

Il rischio di leucemia, linfoma e mieloma nei pressi di radio vaticana è fortemente alto a causa dei ripetitori dell’emittente della Santa Sede ha detto Andrea Micheli, dell'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano che ha concluso da poco la sua ricerca sul caso.

Lo studio del dott. Micheli ha fatto emergere che le persone che hanno abitato nei pressi della Radio vaticana tra cui anche una ventina di bambini sono state rilevati questi tipi di malattie che in alcuni casi sono state anche letali. “I rischi a cui sono stati sottoposti queste persone - ha proseguito Micheli - sono equiparabili a quelli di una esplosione di una bomba atomica."

Nell'arco di tempo tra 1997 e 2003 coloro che hanno abitato nei pressi di Radio vaticano, il tasso di mortalità dovuto alla lucemia è quasi 5 volte superiore a chi abita oltre 12 km.

I comitati della zona romana hanno chiesto che Radio vaticana smetta di fare servizio in quel punto e si trasferisca fuori in un luogo inabitato se non opterà per le nuove tecnologie ovvero cambiare con la diffusione digitale.

La Santa Sede ha risposto all'accusa dei cittadini con una contro perizia di Umberto Veronesi e Susanna Lagorio che contraddice la perizia e nega gli effetti cancerogeni dei ripetitori. Ora starà alla Procura se archiviare il caso o rinviarlo a giudizio.



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