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Giappone: Fukushima come Cernobyl, radioattività a livello 7

La quantità di materiale tossico, registrati in Giappone nel picco del 15-16 marzo, mostrerebbero livelli equivalenti al livello 7. Ovvero il massimo livello che corrisponderebbe a quello di Cernobyl. Il Giappone alza quindi la gravità della crisi nucleare della centrale danneggiata dal sisma dell'11 marzo.
Aumenta la preoccupazione ma il premier nipponico Naoto Kan dichiara che la situazione si sta stabilizzando e che le radiazioni stanno diminuendo. Intanto invita anche i giapponesi a tornare alla 'normalità', nonostante altre due scosse di magnitudo 6.4 e 6.3 hanno fatto tremare il nordest del Paese.
L'assegnazione di un grado 7, secondo l'Agenzia giapponese per la sicurezza nucleare (Nisa), deve essere considerata provvisoria e non definitiva, visto che la classificazione dovrà passare al vaglio di esperti nazionali e internazionali, come l'Agenzia atomica dell'Onu. Una considerazione con la quale il premier giapponese respinge le accuse ricevute in merito al ritardo con cui il Governo avrebbe compreso la gravità della crisi. Naoto Kan infatti annuncia di aver atteso il parere degli esperti, che hanno fatto le loro valutazioni in base agli standard internazionali, e di aver sempre provveduto alla diffusione delle notizie. E il portavoce della Nisa Hidehiko Nishiyama, a tal proposito, avrebbe dichiarato che Fukushima è meno grave di Cernobyl pur avendo lo stesso livello '7'. Nel 1986 in Ucraina il reattore era esploso e la quantità di radiazioni rilasciate, attualmente in Giappone, dalla centrale di Fukushima è circa un decimo di quelle di Cernobyl. Ma la Tepco non esclude che la contaminazione finale possa arrivare o superare il totale di Cernobyl. Sottolineando che c'è solo una probabilità e non una certezza.

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