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Satira sull'Islam. A fuoco la sede del Charlie Hedbo

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Una bomba molotov  ha distrutto mercoledì mattina la sede di Charlie Hebdo, settimanale satirico francese che aveva annunciato per il 2 novembre l'uscita di uno speciale dedicato alla vittoria degli islamisti nelle elezioni tunisine: «Maometto direttore responsabile di Charia Hebdo» recitava il comunicato stampa che presentava l'iniziativa.

La decisione del direttore, Philippe Val, di ribattezzare la testata del settimanale col nomeCharia Hebdo, per scherzare sulla sharia, la legge ispirata al Corano non è piaciuta affatto agli integralisti islamisti. Così anche la scelta di nominare Maometto "direttore straordinario" è apparsa come un ulteriore segnale di sfida agli estremisti.

Sin da subito l'intelligence francese aveva fatto sapere che l'iniziativa rischiava di creare forti polemiche. Non è, infatti, la prima volta che il settimanale satirico finiva nel mirino dell'integralismo islamico: nel 2006 era stato denunciato da alcune organizzazioni islamiche per aver pubblicato, anche in quella occasione, alcune vignette sul Profeta considerate oltraggiose.

“Siamo rimasti senza giornale, tutte le nostre attrezzature sono state distrutte”, sono i primi commenti a caldo all’interno della redazione. Gli inquirenti sanno che è stata una bomba molotov, presumibilmente di tipo rudimentale, ad aver danneggiato e reso inutilizzabile la struttura che ospitava il Carlie Hebdo.

L’esplosivo sarebbe stato lanciato dall’esterno attraverso una delle finestre degli uffici. Il conseguente incendio ha distrutto la sede del settimanale. Fortunatamente non ci sono stati ferimenti.

Le spiegazioni e le conseguenze - Secondo le prime dichiarazioni ufficiali da parte del giornale, lo speciale aveva come motivazione di fondo il timore che la futura base dellalegislazione post-gneddafiana in Libia possa essere la Sharia, ritenuta per lo più inidonea alla convivenza pacifica nel quadro mondiale di oggi.



di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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