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Messico: la cyber guerra di Anonymous contro i narcos

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La minaccia del gruppo di hacker “Anonymous” di pubblicare on-line documenti scottanti per la politica messicana è andata a segno: a farne le spese è stato il noto cartello della droga messicano degli Zetas che ha liberato un attivista degli Anonymous rapito dai trafficanti.

Perchè Anonymous, che finora si era dedicato in Messico all’attacco di siti federali e governativi, decideva di inserire tra i suoi obiettivi anche i cartelli della droga? A scatenare l’ira degli hacker è stato il rapimento di uno dei loro attivisti da parte dei narcos avvenuto a fine agosto.

Un portavoce di Anonymous aveva annunciato che, se non fosse stato liberato il loro attivista, sarebbero stati resi noti i nomi dei tassisti, dei giornalisti, dei politici e di chiunque fosse in qualche modo legato al gruppo di narcotrafficanti, perché le autorità potessero procedere all'arresto.

Il messaggio del gruppo era passato sotto silenzio fino a quando lunedì 31 ottobre l'home page del sito di un ex-funzionario dello stato messicano di Tobasco, Gustavo Rosario è stata sostituita con una foto a tema halloweeniano e la scritta "Es Zeta" (fa parte di Los Zetas).

Di recente, pare che i Los Zetas avessero assoldato degli esperti informatici per scoprire l’identità degli Anonymous. Il recente assassinio di tre blogger, attribuito ai Los Zetas, potrebbe aver indotto gli Anonymous a far rientrare il loro attacco, anche in considerazione del fatto che al gruppo criminale è attribuito l’omicidio di ben 75 tra giornalisti e blogger.

Il narcotraffico ha ucciso oltre 45.000 persone dal 2006, data a partire dalla quale il governo messicano ha avviato una massiccia repressione militare contro i cartelli della droga.



di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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