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Pirateria delle Pay-tv: indagati in tutt'Italia, 177 indagati

2' di lettura 1705

polizia postale
"Card sharing" é stata denominata così l'operazione messa in atto dalla Polizia postale di Catania per contrastare la pirateria audiovisiva. Un maxi blitz che tocca quasi tutta la penisola italiana con perquisizioni in ben 25 province. Un indagato anche nella città dorica.

Circa 200 le perquisizioni eseguite in Italia dalla polizia postale e delle comunicazioni e disposte dalla procura distrettuale di Catania per frode informatica e violazione della normativa sul diritto d’autore.

177 persone denunciate che eludevano le pay-tv pur non essendo abilitate. 17 server che diffondevano il segnale e lo vendevano a prezzi ridotti ad altri 160 utenti.E' grazie ad una complessa indagine partita da Catania che ha la frode é stata individuata. Diverse anche le apparecchiature hardware e software sequestrate.
Il trucchetto é stato scoperto dagli investigatori grazie ad una piattaforma informatica, creata dagli esperti della polizia catanese.


Tra perquisizioni ed indagati quasi mezza Italia da Nord a Sud con particolare concentrazione in Sicilia (Agrigento con 16 indagati, Catania con 65, Enna con 2, Ragusa con 9, Messina 6, Palermo 4, Salerno 2, Siracusa 11, Trapani 1).

E poi in Calabria con Catanzaro 9 e Reggio Calabria 5 e Vibo Valenzia con 12. Diverse anche tra Forlì e Cesena con 10 indagati ed a seguire in altre località d'Italia tra le quali un indagato anche nella città dorica di Ancona come a Pordenone, Vicenza, Modena, Alessandria, L'Aquila, Genova e Lucca con un indagato ciascuno. E poi Macerata con 3 iscritti nel registro degli indagati e Napoli con 8, Pisa 4 e Torino 2.

I server "pirati" invece risultano cinque a Catania, due a Palermo, due a Ragusa e uno a Messina come Siracusa, Agrigento, Napoli, Pisa, Vibo Valentia, Catanzaro, nonché Macerata.



di Laura Rotoloni
vivere.biz/laurarotoloni






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