8 giugno, Giornata mondiale degli Oceani: the Next Wave for Change

Next Wave for Change è lo slogan della campagna mondiale di quest'anno, rivolta sopratutto ai più giovani e tesa a informare e sensibilizzare sulla cura e la salvaguardia degli oceani che coprono i tre quarti della superficie del nostro pianeta, raccolgono il 97% dell'acqua a disposizione e assorbono il 30% dell'anidride carbonica prodotta dall'uomo.
Il disastro creato dal petrolio nel Golfo del Messico o l'acqua contaminata della centrale di Fukushima sversatasi in mare in seguito allo tsunami sono solo due dei grandi disastri ecologici che hanno coinvolto gli oceani ma l'inquinamento marino deriva principalmente dalle quotidiane attività terrestri come lo sversamento degli scarichi industriali, dei pesticidi e delle fogne cittadine, le buste e le bottiglie di plastica.
Si stima che circa 100 milioni di turisti all'anno vivano le aree coste mettendo a dura prova l'ecosistema di spiagge, barriere coralline e acqua. Il 60% della popolazione mondiale vive nei pressi della costa e l'industria ittica occupa circa 200 milioni di persone ed è fonte di cibo per 2 miliardi e mezzo di persone e richiede una pesca sempre più intensiva che mette a dura prova le oltre 200.000 specie viventi identificate negli oceani.
Altri fattori di inquinamento sono le attività delle piattaforme off-shore, le trivellazioni e il trasporto del greggio e il circa 90% dei trasporti commerciali mondiali che avviene via mare con 50 mila navi mercantili al giorno che solcano le superfici acquatiche del nostro pianeta.
Sul sito: http://worldoceansday.org/ sono reperibili ulteriori informazioni e l'elenco degli eventi organizzati in occasione della giornata mondiale degli oceani.

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