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Springsteen: San Siro in delirio per il Boss
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Si è aperto in maniera trionfale il mini-tour di Bruce Springsteen in Italia. Sul palco di San Siro il Boss è riuscito a stupire ancora una volta dando vita a uno show incredibile, una maratona di quasi quattro ore tra hit immortali e brani nuovi, che ha incantato i 60mila spettatori che hanno gremito lo stadio milanese.
Il concerto milanese, uno degli appuntamenti musicali più attesi in assoluto di inizio estate, è stato anche quello che ha riportato il cantante venuto da Freehold per la quarta volta al Meazza di Milano, prima di fare rotta verso Firenze (il 10) e Trieste il giorno successivo, assieme alle sue canzoni di sempre, quelle che fanno saltare il pubblico sin dall'inizio del live.
Sale sul palco come un cowboy, imbracciando la chitarra al posto del Winchester, e spara su tutti e tutto. Ma prima chiede ai fans se siano dell’umore giusto: «Siete tanti, siete pronti?». E via con una scarica di elettricità che trafigge San Siro. Dopo la tradizionale apertura da “C’era una volta il West”, Springsteen attacca con “We take care of our own”. Springsteen chiede rispetto e giustizia per tutti, sta con gli indignati, con quelli che occupano Wall Street.
Con lui la presenza dell'inossidabile E Street Band celebrata tra le note di "E street shuffle" e quella del compagno di sempre Little Steven, oltre che di un nuovo Clemons, che di nome fa Jack e che dello scomparso Clarence è il nipote.

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