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Assange, possibile asilo politico in Ecuador

1' di lettura 1806

Julian Assange
Il presidente ecuadoregno Rafael Correa deciderà entro 24 ore se accogliere o meno la richiesta di asilo avanzata da Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks. L'hacker australiano ha trascorso la sua seconda notte dentro l'ambasciata dell'Ecuador a Londra, dove si é rifigiato martedi, mentre la polizia britannica lo aspetta all’esterno dell’edificio per arrestarlo in considerazione del fatto che ha infranto la libertá la libertá vigilata cui era sottoposto.

Il che non cambia l'amara verità: per il boss di WikiLeaks, anche nel caso in cui l'Ecuador dovesse dare il via libera, non sarà facile - per non dire impossibile - evitare l'arresto da parte degli agenti di Scotland Yard. "Una richiesta di asilo politico, benché accolta, non cambia il fatto che Assange ha violato i termini della sua libertà su cauzione", ha ribadito un portavoce della polizia londinese.

Assange era stato arrestato a Londra a dicembre del 2010 su richiesta della Svezia, dove è indagato per accuse di molestie sessuali avanzate da due donne. L'uomo respinge le accuse e sostiene che il caso sia politicamente motivato.

Intanto l'iniziativa a sopresa di Assange sta scompigliando le cronache del piccolo paese sudamericano, che già due anni fa aveva offerto al giornalista la possibilità di prendere la residenza.



di Giulia Angeletti
redazione@viveresenigallia.it





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