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La Spagna è troppo forte, Italia sconfitta 4-0

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Spagna-Italia finale Europei 2012
Finisce in finale il sogno azzurro agli europei di calcio, di fronte a una Spagna troppo superiore.

A Kiev, le Furie Rosse si impongono sulla nazionale italiana con un netto 4-0, ed entrano nella leggenda: vinti consecutivamente due europei e un mondiale. Azzurri troppo stanchi, con diversi giocatori in precarie condizioni fisiche, vedi Chiellini e Cassano; stanchezza non avvertita dai spagnoli, sebbene abbiano giocato praticamente sempre con gli stessi undici.

Partono come sanno, con gran possesso palla, e dopo quindici minuti passano in vantaggio, sfruttando delle ingenuità difensive azzurre: Silva colpisce di testa un cross dalla destra, infilandosi tra gli immobili Bonucci e Barzagli. Italia prova a reagire, ma fatica a recapitare palle giocabili a Balotelli e Cassano. E arriva puntualmente il raddoppio iberico, con una azione sulla sinistra che lancia Jordi Alba davanti a Buffon, dopo una sgroppata di 40 metri, con Abate che resta a guardare.

Nella ripresa, sotto gli occhi del presidente del consiglio Mario Monti e del premier spagnolo Mariano Rajoy, la squadra di Prandelli prova a riaprire il match: dentro Di Natale per Cassano, che sfiora subito il gol. Entra anche Thiago Motta, ma dopo cinque minuti deve lasciare il campo per un problema muscolare. Gli azzurri rimangono in dieci, non ci sono più cambi disponibili (nel primo tempo Balzaretti aveva rilevato l'infortunato Chiellini), e la partita termina: la Spagna con l'uomo in più fa quello che vuole, facendo circolare la palla, e negli ultimi dieci minuti trovano altri due gol, con i neo-entrati Torres e Mata.

Il 4-0 finale certifica la superiorità spagnola, ma un po' di rammarico rimane, in condizioni migliori l'Italia poteva dire la sua, come ha dimostrato l'1-1 nella prima partita dell'europeo. Resta il grande cammino degli azzurri, e i commenti positivi per il bel calcio espresso che sono arrivati da un po' tutta europa: non siamo più il paese del catenaccio.

Già solo per questo grazie Prandelli, e grazie ragazzi!



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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