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Violenze alla scuola Diaz: Manganelli, 'E' il momento delle scuse'

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scuola diaz g8 genova
Questo è "il momento delle scuse".

Lo dice il capo della Polizia Antonio Manganelli dopo che la Cassazione ha confermato la responsabilità dei vertici della polizia alla catena di comando a Genova, il 22 luglio del 2001, per il pestaggio e l'arresto illegale dei no-global alloggiati alla scuola Diaz durante il G8.

"Scuse dovute - dice Manganelli - ai cittadini che hanno subito danni, ma anche a quelli che, avendo fiducia nell'Istituzione-Polizia, l'hanno vista in difficoltà per qualche comportamento errato ed esigono sempre maggiore professionalità ed efficienza".

17 dirigenti della polizia sono stati condannati per per aver firmato i verbali falsi che giustificarono il blitz, accusando le vittime di aver opposto resistenza accoltellando un agente e nascondendo molotov.

Tra i più alti in rango ci sono il capo dell'anticrimine Francesco Gratteri (4 anni), il capo del Servizio centrale operativo Gilberto Caldarozzi (3 anni e 8 mesi), e il capo del dipartimento analisi dell'Aisi Giovanni Luperi (4 anni).

Gli altri dirigenti,condannati a tre anni e otto mesi sono Filippo Ferri, Massimiliano Di Bernardini, Fabio Ciccimarra, Nando Dominici, Spartaco Mortola, Carlo Di Sarro, Massimo Mazzoni, Renzo Cerchi, Davide Di Novi, Salvatore Gava e Pietro Troiani. La pena più alta, 5 anni, è stata comminata all'ex capo della mobile Vincenzo Canterini, ora in pensione, che usufruirà però di uno sconto di pena, visto la mancata condanna per lesioni.

Per tutti scatta anche la sanzione accessoria della interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, che si ripercuoterà sulla carriera dei poliziotti in quanto si apriranno i procedimenti disciplinari finora congelati in attesa del verdetto.

E' scattata la prescrizione invece per otto dei caposquadra della celere di Roma, condannati a tre anni di reclusione per lesioni. La decisione ha come effetto il venir meno della sanzione accessoria dell'interdizione dai pubblici uffici per Fabrizio Basili, Ciro Tucci, Carlo Lucaroni, Emiliano Zaccaria, Angelo Cenni, Fabrizio Ledoti, Pietro Stranieri, Vincenzo Compagnone.

La Corte ha anche dato il via libera definitivo al diritto al risarcimento per le vittime delle violenze, 63 feriti e 93 arrestati, detenuti illegamente in carcere per tre giorni.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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