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Siria: attacco al cuore del regime, morti il ministro della difesa e il capo dell'intelligence

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Bomba a Damasco Siria
Una bomba è esplosa mercoledì all'interno del palazzo della Difesa del regime siriano, a Damasco.

Nell'esplosione sono morti il ministro della Difesa, il capo dell'intelligence militare, cognato di Bashar al Assad, e il generale Hassan Turkmani, capo della 'cellula di crisi' che coordina le azioni contro i ribelli.

L'attentato è avvenuto mentre mentre era in corso la riunione tra diversi ministri del regime e i vertici dell'intelligence. Un duro colpo al regime, dunque, anche se non è ancora chiara la dinamica dell'attacco. La tv di stato siriana parla infatti di un kamikaze, mentre fonti della sicurezza parlano di un ordigno piazzato all'interno dell'edificio.

Si ipotizza quindi il ruolo attivo di qualcuno vicino ai funzionari di Assad, visto che il palazzo in cui è avvenuta l'esplosione è in pieno centro, in una delle zone più blindate della capitale. Molto difficile quindi superarele rigidissime misure di sicurezza.

L'attacco è stato rivendicato dall'Esercito libero siriano (Els), che afferma di aver "ucciso diverse colonne della banda di Assad che sono responsabili di barbari massacri".

Proseguono intanto i bombardamenti governativi su alcune zone di Damasco: secondo l'Osservatorio nazionale per i diritti umani in Siria (Ondus) nella sola giornata di martedì sarebbero morti almeno 29 militari del regime, una ventina di ribelli e 66 civili.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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