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Ricostruito in 3D un filamento di materia oscura

Lo studio, che sarà pubblicato sulla rivista della Società astronomica britannica, è stato realizzato da un team di ricercatori coordinati da Mathilde Jauzac dell'Università di KwaZulu-Natal (Sud-Africa), grazie alle osservazioni congiunte del telescopio spaziale Hubble, del Naoj’s Subaru telescope, del Canada-France-Hawaii telescope, combinati con i dati spettroscopici ottenuti grazie agli osservatori Wm Keck observatory e Gemini.
La ricostruzione in tre dimensioni ha permesso di misurare le proprietà di questa struttura elusiva con un dettaglio senza precedenti. La materia oscura è infatti invisibile ai nostri strumenti, e per individuarla si deve ricorrere alla tecnica delle lenti gravitazionali, ovvero sfruttando il modo in cui la gravità della materia oscura distorce il cammino della luce. La materia oscura osservata fa parte di un gigantesco filamento, uno di quei tentacoli che collegano come una ragnatela gli ammassi galattici, costituiti dalla materia come la conosciamo.

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