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Thyssen: secondo un condannato fu negligenza degli operai

Il processo di primo grado contro i manager della multinazionale tedesca, celebrato dalla Corte d'Assise di Torino, si concluse il 15 aprile 2011 con condanne dai tredici anni e mezzo ai dieci anni e dieci mesi per omicidio colposo a sei imputati, tra cui il responsabile alla sicurezza e per omicidio volontario con dolo eventuale per l'amministratore delegato Herald Espenhahn, condannato a sedici anni e sei mesi di carcere con un reato per la prima volta contestato in merito a delle morti sul lavoro.
Durante il processo di primo grado i pm: Raffaele Guariniello, Francesca Traverso e Laura Longo sostennero l'accusa che i manager trascurarono appositamente le misure di sicurezza nello stabilimento torinese in vista del trasferimento degli impianti a Terni.
Se durante il processo gli imputati fecero solo delle allusioni ad un comportamento negligente degli operai, ora la prima linea difensiva presentata per il ricorso intende ribaltare questa impostazione affermando che appena l'incendio esplose fu trascurato per circa 10 minuti dagli operai impegnati in una discussione su temi sindacali, lontani dalle loro postazioni e che solo troppo tardi sarebbero intervenuti per cercare di spegnere l'incendio senza attivare le dovute procedure di sicurezza.

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