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Lombardia: rimborsi illegali, indagati 40 consiglieri regionali di Pdl e Lega

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renzo bossi
Pagavano con i soldi pubblici cene in ristoranti di lusso, ma anche sigarette, dolci, videogiochi e perfino proiettili per fucili da caccia.

Sono una quarantina i consiglieri regionali lombardi di Pdl e Lega indagati per peculato dalla Procura della Repubblica di Milano nell'ambito dell'inchiesta sui costi della politica nella regione guidata da Formigoni. L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Alfredo Robledo e condotta dalla Guardia di Finanza milanese, verte su presunte irregolarità nell'utilizzo dei rimborsi spettanti ai gruppi consiliari.

Secondo gli inquirenti, i consiglieri usavano i romborsi per fini personali, fornendo gli scontrini dei loro acquisti a chi si occupa di gestire l'amministrazione del gruppo in Regione, mascherando il tutto come "spese di rappresentanza istituzionale". Le spese contestate riguardano comunque sempre i singoli consiglieri e non i gruppi consiliari.

Tra gli indagati figurano i capigruppo di Pdl e Lega Paolo Valentini e Stefano Galli, oltre a Nicole Minetti e Renzo Bossi. Il figlio dell'ex leader leghista avrebbe utilizzato i soldi dei rimborsi per comprare videogiochi, sigarette e bibite. Tra le spese della Minetti ci sono invece numerose cene in ristoranti, anche da 800 euro, un i-pad da 750 euro, nonostante ciascun consigliere lombardo ne riceva già uno in dotazione dalla Regione, ma anche 16 euro per il libro "Mignottocrazia" di Paolo Guzzanti.

Il leghista Cesare Bossetti avrebbe speso quasi 15mila euro in dolci da pasticceria e colazioni al bar. Il pidiellino Angelo Giammario avrebbe speso oltre 27mila euro in taxi e auto a noleggio. Tra gli indagati figura anche un consigliere della Lega nord appassionato di caccia che avrebbe speso 750 euro in munizioni per la sua attività venatoria. Complessivamente tra il 2008 e il 2012 sono nell'ordine di qualche milione di euro le spese nel mirino della procura.

Ma non è finita qui: le fiamme gialle stanno infatti acquisendo la documentazione contabile dei gruppi di Pd, Idv, Sel, Udc e dei gruppi minori, oltre a quelli della Giunta e della Presidenza della Regione. Intanto il presidente uscente, Roberto Formigoni, minimizza: "Batman non c'è qui in Lombardia". In Lombardia - aggiunge il governatore - le regole sono molto chiare, nette e del tutto diverse da quelle vigenti in altre Regioni. Credo proprio che i nostri gruppi le abbiano rispettate fino in fondo".



renzo bossi