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Valsesia, cesio radioattivo nei cinghiali

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Tracce di cesio 137, un isotopo radioattivo rilasciato tra l'altro nel 1986 dalla centrale di Chernobyl, sono state trovate in decine di cinghiali che vivono nel comprensorio alpino della Valsesia, in provincia di Vercelli.

La sostanza radioattiva, oltre la soglia prevista dal regolamenti, è stata riscontrata nei campioni di lingua e diaframma di 27 animali abbattuti durante la stagione di caccia 2012/2013. I campioni erano stati inizialmente prelevati per essere sottoposti ad una indagine sulla trichinellosi, una malattia parassitaria che colpisce prevalentemente suini e cinghiali.

Il ministro della salute Renato Balduzzi ha immediatamente allertato i carabinieri del Nas e del Noe per coordinare insieme con le autorità sanitarie del Piemonte tutti gli accertamenti del caso. "I cinghiali sono animali sentinella delle condizioni di inquinamento dei territori in cui vivono, perché ci forniscono delle informazioni precise grazie ad un certo modo si sfruttare l'ambiente", spiega Aldo Grasselli segretario nazionale del Sindacato italiano veterinari medicina pubblica.

Secondo Gian Piero Godio, esperto in questioni nucleari di Legambiente Piemonte e Val d'Aosta, "Non può essere altro che la ricaduta delle emissioni della centrale di Chernobyl". Nel vercellese, a Trino, sorge la centrale nucleare Enrico Fermi, chiusa dal 1987.



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