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Fukushima: a due anni dal disastro "class action" contro il governo

Due anni sono passati da quando l'11 marzo la zona nord est del Giappone fu sconvolta da un fortissimo sisma di magnitudo 9,0 e dallo tsunami che poche ore dopo si rovesciò con onde di 10 metri sulla zona di costa tra Miyako e Miyagi. 15.881 le vittime accertate di quella giornata. Ma l'emergenza non si limitò solo all'ambiente. Tra gli edifici colpiti e danneggiati c'era infatti anche l'impianto nucleare di Yukoshima. A causa del sisma, i sistemi di raffreddamento della centrale nucleare subì numerosi danni provocando così il surriscaldamento incontrollato dei siti.
L'allarme nucleare scattò subito dopo e per contenere il surriscaldamento fu autorizzato il rilascio controllato di vapore; ma i gas dispersi dalle esplosioni avevano già contaminato le aree circostanti obbligando le autorità ad imporre l'evacuazione di numerose zone.
Nel giorno del secondo anniversario, 800 persone hanno però depositato una denucia contro il governo di Tokyo e contro la Tepco, l'agenzia che gestiva limpianto nucleare di Fukushima rea di non aver agito immediatamente. I querelanti chiedono "il ripristino della regione alle condizioni di prima che il materiale radioattivo contaminasse l'area e anche il risarcimento per i danni psicologici".
Intanto, in tutto il Giappone si sono svolte cerimonie di commemorazione: a Tokyo, per esempio, un minuto di silenzio ha segnato l'inizio di un sentito e commosso omaggio alle vittime a cui hanno partecipato anche l'imperatore Akihito e il neo premier Shinzo Abe.

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