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Caso marò: la gioia dell'India, la 'sconfitta' dell'Italia

I due fucilieri del battaglione San Marco sono poi andati all'ambasciata italiana a New Delhi dove è stata organizzata una conferenza stampa. Da quanto ha indicato il sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura, i due avranno quale unico obbligo quello di firmare una volta alla settimana un registro presso la polizia del quartiere diplomatico di Chanakyapuri.
"Loro saranno liberi - ha detto De Mistura - e saranno funzionari italiani impiegati presso l'ufficio dell'addetto militare potranno anche andare al ristorante se vogliono. La decisione è stata difficile e condivisa, non facile per le famiglie dei due fucilieri. Da parte del governo c'è l'assicurazione che le famiglie saranno tutelate.” Il sottosegretario ha poi precisato: "Il governo indiano ha garantito che non ci sarà la pena di morte nei loro confronti" e poi ha precisato: "la parola data da un italiano è sacra: noi avevamo sospeso il loro rientro in attesa che New Delhi garantisse alcune condizioni. L'Italia chiederà che venga rispettato il concetto che i militari che operano per la propria nazione all'estero, vadano giudicati in Italia e nel proprio Paese e che tutto questo venga risolto rapidamente".
Momentaneamente la crisi che aveva opposto Delhi a Roma si scioglie così. Ma le tensioni interne rimangono,nonostante la gioia dell'India.
"Siamo lieti dell'esito della vicenda, in quanto è stato rispettato il processo giudiziario indiano", ha detto ai giornalisti il premier indiano Manmohan Singh commentando la notizia del rientro dei due militari italiani. Il ministro degli Esteri Salman Khurshid ha confermato che l'India ha assicurato all'Italia che i due militari non rischiano la pena di morte.
Intanto, martedì 26 marzo in orario ancora da definire, il governo terrà un'informativa alla Camera sulla vicenda, che ha provocato forti polemiche e critiche all'esecutivo. In Aula interverranno i ministri degli Esteri, Giulio Terzi, e della Difesa, Giampaolo Di Paola.
"Come ministro della Giustizia ho un solo compito, quello di ottenere che ai nostri Marò sia riconosciuto un livello di garanzia tale da assicurare loro un giusto processo", ha detto il Guardasigilli Paola Severino.
Il capo dello Stato Napolitano, ha mostrato apprezzamento per il "senso di responsabilità" con cui i due marò hanno accolto la decisione del governo augurandosi un "sollecito, corretto riconoscimento delle loro ragioni" dal governo indiano.
Duri invece sono i commenti del Pdl e della destra: Daniela Santanché parla esplicitamente di “malagiustizia” commentando: "Vergogna! Dove è finito l'orgoglio nazionale?".
"Decisione grave, tragico ritorno all'Italietta" ha detto invece il segretario del Pdl Angelino Alfano.
C'è tensione anche fra i vari rappresentanti dell' UE i quali affermano che, anche se la questione ha raggiunto importanza internazionale, l'UE non è stata preavvisata dal governo italiano della decisione di rinviare i marò Girone e Latorrè in India, così come non lo era stata prima della decisione opposta.
"Non conosciamo i dettagli,non siamo stati informati. Prendiamo nota e speriamo che la sostanza della questione sia risolta presto" ha detto un portavoce della rappresentante per la politica estera Catherine Ashton.

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