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Stati Uniti, bombe alla maratona di Boston. Tre morti, oltre cento feriti

Tre i morti accertati, tra i quali un bambino di otto anni, 167 i feriti, molti dei quali ricoverati in ospedale in condizioni critiche. Tutti spettatori assiepati lungo la strada per assistere alla storica maratona, che si corre da 117 anni, in occasione del Patriot's Day, festa riconosciuta nel Maine e nel Massachusetts. Le esplosioni sono avvenute alle 14,50 locali (le 20,50 in Italia), circa un'ora dopo l'arrivo al traguardo degli atleti professionisti, mentre stavano passando i tanti maratoneti amatoriali venuti da tutto il mondo. Tra loro anche 227 italiani. Nessuno di loro è rimasto coinvolto nelle esplosioni, secondo quanto riferito dalla Farnesina.
Le prime indagini condotte dall'Fbi hanno rivelato che gli ordigni, di fabbricazione artigianale, erano stati collocati all'interno di alcuni cestini della spazzatura lungo il marciapiede, e fatti detonare a distanza con un telecomando, forse un telefonino. Altri due ordigni, rimasti inesplosi, sono stati ritrovati dalla polizia e fatti detonare in maniera controllata. Nessuno ha ancora rivendicato l'attentato, non si sa quale pista stiano battendo gli inquirenti: se quella del terrorismo internazionale, o di quello interno, magari legato al tentativo di Obama di limitare la proliferazione delle armi.
Ipotesi che poggia soprattutto su una serie di coincidenze temporali, he poggia soprattutto su una serie di coincidenze temporali: il termine per la presentazione della dichiarazione dei redditi, che scadeva proprio il 15 aprile, e la vicinanza con l'anniversario della strage a Oklahoma City (19 aprile 1995, 168 i morti). Il presidente Barack Obama ha parlato alla nazione poche ore dopo l'attentato, affermando che "Non sappiamo ancora molto ma sappiamo che chiunque sia stato pagherà".

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