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Elezione del Presidente della Repubblica, ancora una fumata nera

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Quarta fumata nera per l'elezione del nuovo Presidente della Repubblica.

Romano Prodi, candidato del Pd, si è fermato a 395 voti, ben al di sotto del quorum richiesto di 504. L'ex presidente della Commissione Europea era stato scelto come candidato dal Partito Democratico per la terza e quarta votazione, con lo scopo di ricompattare Pd e Sel dopo il flop di Franco Marini nelle prime due votazioni. Ma così non è stato, considerando che i voti disponibili al centrosinistra sono 498.

Sono quindi un centinaio i franchi tiratori interni a Pd e Sel. Come dimostrano anche le preferenze ottenute da Stefano Rodotà, 213, ben superiori ai 163 voti a disposizione del Movimento 5 Stelle. Settantotto voti sono invece andati al ministro dell'interno Annamaria Cancellieri, candidato di Scelta Civica. Pdl e Lega non hanno partecipato al voto. In mattinata il terzo scrutinio, che prevedeva ancora la maggioranza dei due terzi necessaria per l'elezione, è andato esattamente come il primo, con 465 schede bianche, 250 per Rodotà. La prossima votazione, la quinta, è prevista per sabato mattina alle 10.

All'interno del Partito Democratico regna lo sconcerto, Bersani ha riunito tutti i capigruppo per capire cosa fare per il quinto scrutinio. A confermare che i franchi tiratori sono tutti interni al Pd è il capogruppo di Sel alla Camera, Gennaro Migliore, che spiega come tutti i loro voti fossero segnati.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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