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Egitto nel caos: ultimatum dell'esercito a Morsi

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Egitto
Il governo egiziano ha 48 ore di tempo per trovare l'accordo con le forze di opposizione e "rispondere alle richieste del popolo".

In caso contrario l'esercito sarà obbligato a presentare una road map la cui applicazione sarà controllata "direttamente". E' quanto afferma un comunicato delle forze armate letto alla tv di stato egiziana. L'ultimatum dell'esercito arriva all'indomani delle oceaniche manifestazioni di protesta contro il presidente Mohammed Morsi, eletto un anno fa dopo la caduta del regime di Mubarak.

Milioni di persone sono scese in piazza nelle principali città del paese per chiedere le dimissioni di Morsi. Migliaia di oppositori sono tornati ad occupare Piazza Tahrir, al Cairo, luogo simbolo della rivoluzione che ha deposto Hosni Mubarak nel 2011. Il quartier generale dei Fratelli Musulmani, il partito islamico al governo, è stato preso d'assalto da decine di manifestanti. Tra domenica e lunedì gli scontri legati alle proteste hanno provocato 16 morti e oltre 700 feriti.

In una situazione che si fa di ora in ora sempre più incandescente l'esercito, in stato di massima allerta, ha deciso da che parte stare. Poco dopo l'annuncio dell'ultimatum, elicotteri militari hanno sorvolato piazza Tahrir esibendo bandiere nazionali. Poco prima anche l'opposizione aveva dato un ultimatum al presidente Morsi: un giorno di tempo per presentare le dimissioni. Altrimenti "inizieremo una campagna di assoluta disobbedienza civile".

Il comunicato dell'esercito è stato immediatamente respinto dai Fratelli Musulmani. Ma il governo perde i pezzi: cinque ministri hanno presentato insieme una lettera di dimissioni spiegando di essere contrari alla politica dell'esecutivo e di voler appoggiare la causa dei manifestanti.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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