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Egitto: riesplode la violenza, oltre 50 morti

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E' di almeno 53 morti e 268 feriti il bilancio degli scontri scoppiati domenica in Egitto tra le forze governative e i sostenitori del deposto presidente Morsi.

La maggior parte delle vittime si è registrata al Cairo, in occasione dei festeggiamenti organizzati dai militari per il quarantesimo anniversario della guerra del ’73 contro Israele. Militanti dei Fratelli musulmani sono scesi in strada per bloccare i festeggiamenti, scatenando la dura repressione delle forze di sicurezza, la più dura dallo sgombero di Piazza Tahrir. Oltre 400 persone sono state arrestate dalla polizia tra il Cairo e Giza.

Le violenze sono continuate anche nella giornata di lunedì: sei militari sono stati uccisi in un attacco di miliziani armati nel governatorato di Sharqiya, nel nord dell'Egitto. Ma è sopratutto nel Sinai, regione sempre più nel caos e fuori dal controllo governativo, che si sono registrate le maggiori violenze. Sei soldati sono rimasti uccisi in un agguato contro il loro veicolo nei pressi di Ismailiya, lungo il canale di Suez.

Mentre un'autobomba è esplosa davanti alla sede della sicurezza ad al Tour, capoluogo del Sinai del Sud, uccidendo tre poliziotti. Gli attentati hanno subito fatto salire il livello d'allerta della polizia nella zona, che ospita alcune delle più rinomate località turistiche d’Egitto, come Sharm el Sheik.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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