Ucraina: riesplode la violenza a Kiev, 26 morti e 240 feriti

Le violenze sono scoppiate quando un corteo di migliaia di dimostranti ha tentato di sfondare un cordone della polizia schierato davanti al parlamento ucraino, dove era in programma la discussione della riforma costituzionale chiesta dall'opposizione per ridurre i poteri presidenziali.
Ma gli scontri sono avvenuti anche in altre parti della capitale. Un gruppo di manifestanti ha assaltato la sede del Partito delle regioni del presidente Yanukovych, lanciando pietre e molotov, mentre altri dimostranti hanno occupato di nuovo il municipio di Kiev. Secondo il ministero dell’Interno ucraino le vittime sono 26, di cui 10 poliziotti. Oltre duecento i feriti.
Tutte le diplomazie occidentali si dicono preoccupate per l'escalation della violenza. "Sono gravemente preoccupato per il ritorno della violenza in Ucraina e per le notizie sui morti a Kiev", ha detto in una nota il segretario generale della Nato Rasmussen. L'Alto rappresentante Ue per gli Affari esteri Catherine Ashton si dice "molto preoccupata per la nuova grave escalation a Kiev e sulle notizie di vittime negli scontri". Per la Ashton "le decisioni politiche vanno prese in Parlamento e l'Ucraina deve tornare urgentemente al processo parlamentare. La soluzione dovrebbe includere la formazione di un governo inclusivo, riforme costituzionali e la preparazione di elezioni presidenziali trasparenti".
La Casa Bianca ha esortato il presidente ucraino Viktor Yanukovich a porre fine all’escalation di violenze avvertendo che "l’uso della forza non risolverà la crisi". Di parere diverso la Russia, che accusa i Paesi occidentali. "Ciò che sta succedendo è una diretta conseguenza della politica di connivenza fra i politici occidentali e le agenzie europee, che hanno chiuso gli occhi di fronte alle azioni aggressive delle forze radicali ucraine fin dall’inizio della crisi", ha dichiarato in un comunicato il Ministero degli Esteri russo.

SHORT LINK:
https://vivere.me/YHJ