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Pescara: bimbo di 5 anni soffocato nel sonno, confessa il padre

Stando alle prime ricostruzioni, tutto è iniziato poco dopo l’una di notte, quando una donna ha chiamato il 118 affermando in tono concitato che il suo bimbo di 5 anni non respirava più. Gli operatori, come da procedura in casi simili, oltre a far partire l’ambulanza hanno allertato la polizia. Dopo pochissimi istanti, sul posto, in via Petrarca, sono giunti l’ambulanza e una pattuglia della Squadra Mobile.
Nulla da fare per il piccolo, morto per soffocamento: da un primissimo esame, i sanitari hanno riscontrato delle ecchimosi sul collo. Gli agenti, insospettiti dall’atteggiamento impassibile del padre, lo hanno condotto in Questura dove nella notte avrebbe confessato l’omicidio del bambino.
Non sono ancora chiari i motivi, anche se l’uomo avrebbe parlato di un raptus. La madre, ancora sotto shock, verrà sentita nelle prossime ore in Questura. La sua testimonianza sarà decisiva per ricostruire i fatti: è stata proprio lei ad accorgersi che il figlio non respirava più mentre il marito, come se nulla fosse, ha assistito impassibile alla scena. Un atteggiamento che ha mantenuto anche dopo l’arrivo dell’ambulanza e della polizia.
L’uomo, che soffre di disturbi psichici, è stato quindi preso in consegna dagli uomini della Squadra Mobile, guidati da Pierfrancesco Muriana, e sottoposto ad un lungo interrogatorio, fino alla confessione. Il bimbo, di origine russa, era stato adottato dalla coppia circa due anni fa.
La tragedia si è consumata in via Petrarca, una zona centralissima e a due passi dal Liceo Scientifico Galilei. Alle prime ore dell’alba nell’appartamento ha fatto un sopralluogo anche il pm Andrea Papalia, a cui sono state affidate le indagini.

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