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Pescara: bimbo ucciso, il padre lo ha soffocato con un cuscino. I vicini: ‘Amava suo figlio’

“Quell’uomo adorava suo figlio - riferisce un vicino di casa -, si vedevano spesso insieme e lui non ha mai dato nessun segno di squilibrio. Al contrario, sembravano legatissimi”.
Il piccolo Maxim, di origine russa, era stato adottato circa due anni fa da Maravalle e dalla moglie, un noto avvocato di Pescara. Ed è stata proprio la donna la notte scorsa ad accorgersi che il bambino non respirava, contattando il 118. Il marito, dal canto suo, ha accolto sanitari e agenti nell'appartamento di via Petrarca come se nulla fosse, mostrando grande freddezza. E' stato proprio questo ad insospettire gli uomini della Mobile, che hanno condotto il 47enne in Questura per sottoporlo ad interrogatorio. Incalzato dalle domande degli inquirenti, l’uomo ha raccontato tutto, parlando di un raptus.
Maravalle, che è originario di Pineto, soffriva da qualche mese di disturbi psichici, ma in pubblico non aveva mai mostrato particolari segni di disagio. Proprio per questo, è grande la sorpresa di quanti conoscono la famiglia e in particolare dei vicini, che sottolineano il grande affetto che l’uomo mostrava continuamente per il figlio adottivo.
La Procura della Repubblica di Pescara ha aperto un fascicolo e nelle prossime ore i magistrati ascolteranno il padre assassino.

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