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Gaza: morto un reporter italiano

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Simone Camilli
Nonostante la tregua, a Gaza si continua a morire.

Cinque persone, tra cui il videoreporter italiano Simone Camilli, sono rimaste uccise a Beit Lahiya, nel nord della Striscia, a causa dello scoppio di una bomba inesplosa, rimasta sul terreno dopo gli scontri tra i palestinesi e le truppe israeliane. La notizia, diffusa dal ministero della sanità di Gaza, è stata confermata dalla Farnesina. Camilli, 35 anni, romano, lavorava per diverse agenzie internazionali e viveva dal 2006 a Gerusalemme.

Stava realizzando un servizio per l’Associated Press, seguendo il lavoro di un team di artificieri della polizia di Gaza. Gli ingegneri stavano tentando di disinnescare l'ordigno quando questo è esploso. Oltre a Camilli, hanno perso la vita il suo traduttore palestinese, Ali Shehda Abu Afash, e tre artificieri. Numerosi i feriti. Secondo alcune fonti la bomba inesplosa sarebbe un missile di un F-16 israeliano, secondo altre un barile pieno di esplosivo utilizzato da Hamas come trappola per i carri armati.

Simone Camilli è il primo giornalista straniero ucciso nel conflitto di Gaza iniziato lo scorso 8 luglio, che ha provocato finora 1.900 vittime tra i palestinesi e 67 tra gli israeliani. A maggio un altro reporter italiano, Andrea Rocchelli, aveva perso la vita in una zona di guerra, in Ucraina.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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