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India: in carcere da 5 anni, rilasciati i due italiani accusati di omicidio

La Corte Suprema di Delhi ha annullato l’ergastolo a cui erano stati condannati Tomaso ed Elisabetta nei primi due gradi di giudizio del processo, e ne ha ordinato l'immediata scarcerazione. L’ambasciata italiana in India ha subito avviato le procedure per il loro ritorno in Italia. Tomaso Bruno, 32 anni, ed Elisabetta Boncompagni, 42enne, erano detenuti in carcere a Varanasi da cinque anni.
Il loro incubo inizia nel 2010, quando partono per un viaggio in India assieme a Francesco Montis, 30 anni all'epoca, compagno di Elisabetta. La notte del 4 febbraio sono in un hotel alla periferia di Varanasi, nella regione dell’Uttar Pradesh. I tre ragazzi fanno uso di droga, hashish ed eroina. Francesco Montis accusa un malore, e muore poco dopo in ospedale. Elisabetta e Tomaso vengono arrestati con l'accusa di omicidio. Un delitto passionale, secondo l'accusa: i due avrebbero ucciso il compagno di Elisabetta per stare insieme.
A luglio 2011 arriva la prima sentenza: condanna all'ergastolo. I pm avevano chiesto la condanna a morte per impiccagione. La sentenza viene confermata in appello, nel settembre 2013. Da allora, tra ritardi e rinvii, i due italiani erano in attesa della sentenza definitiva della Corte Suprema, arrivata quasi a sorpresa martedì mattina.

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