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Brasile: tribunale gli revoca il visto, Battisti verso l'espulsione

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terrorista rosso Cesare Battisti
L'ex terrorista dei Proletari armati per il comunismo, Cesare Battisti, sarà espulso dal Brasile.

Lo ha deciso, secondo i media brasiliani, un giudice federale di Brasilia accogliendo una richiesta della procura federale per considerare nullo l’atto del governo che garantiva il soggiorno nel paese a Battisti. Secondo il magistrato l'italiano no ha diritto a rimanere in Brasile, essendo un clandestino condannato in patria per omicidio, e deve quindi essere espulso. Espulso, non estradato, presumibilmente verso Messico o Francia, Paesi attraverso i quali passò Battisti dopo la sua fuga dall'Italia. L’avvocato dell'ex terrorista ha dichiarato “di essere stato informato della decisione", e di voler presentare subito ricorso.

Membro dei Proletari Armati per il comunismo, Cesare Battisti è stato condannato all’ergastolo in contumacia in Italia per gli omicidi durante gli anni di piombo di Pierluigi Torregiani, Antonio Santoro, Lino Sabbadin e Andrea Campagna. Fuggito dall'Italia nel 1981, dopo anni passati tra Francia e Messico arrivò nel 2004 in Brasile. Nel 2007 venne arrestato a Rio de Janeiro, ma due anni dopo il governo gli concesso lo status di rifugiato politico. Nel 2010 il presidente Lula si oppose alla richiesta di estradizione verso il nostro Paese, decisione confermata l'anno successivo dalla corte costituzionale brasiliana.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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