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Milano: strage al tribunale, 3 morti. Killer catturato dopo la fuga

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Palazzo di giustizia di Milano
Claudio Giardiello, 57 anni, immobiliarista originario di Benevento e residente in Brianza, ha esploso 13 colpi di pistola all'interno del Palazzo di Giustizia di Milano, uccidendo tre persone e ferendone due.

E' successo giovedì mattina attorno alle 11. L'uomo era imputato per bancarotta fraudolenta nel processo sul fallimento dell'Immobiliare Magenta, di cui era socio di maggioranza. Non si sa ancora come abbia potuto eludere i controlli ed entrare armato in tribunale. Forse ha utilizzato un falso tesserino da avvocato per entrare dall'accesso laterale di via Manara riservato a magistrati e avvocati.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Giardiello era seduto tra il pubblico in un'aula del terzo piano quando ha estratto la pistola e ha sparato, uccidendolo, il suo ex avvocato, Lorenzo Alberto Claris Appiani, presente all'udienza in veste di testimone. Il killer ha poi sparato a Giorgio Erba, coimputato nel processo, deceduto poco dopo il ricovero in ospedale. Nella sparatoria è rimasto ferito anche Davide Limongelli, socio di Giardiello e anche lui coimputato. L'omicida è poi sceso al secondo piano raggiungendo l'ufficio del giudice Fernando Ciampi, e lo ha freddato. Ciampi, 75 anni e a un passo dalla pensione, era stato chiamato a testimoniare al processo perché aveva emesso una sentenza per il fallimento di una società collegata alla bancarotta della Magenta.

Giardiello è infine riuscito ad uscire dal palazzo e a raggiungere in moto Vimercate, nell'hinterland milanese, dove è stato fermato dai carabinieri. Secondo gli investigatori, Giardiello voleva uccidere ancora, e proprio per questo si era diretto a Vimercate, dove abita un suo ex socio. Portato in caserma per essere interrogato, Giardiello ha poi accusato un malore ed è stato trasportato in ambulanza in ospedale.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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