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Iraq: uccisero 14 civili, condannati quattro contractor americani della Blackwater

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Tre americani che lavoravano per la società di sicurezza privata Blackwater sono stati condannati a 30 anni di carcere e un quarto all'ergastolo per il loro ruolo nella strage di piazza Nisour a Baghdad nel 2007, in cui morirono 14 iracheni e ne rimasero feriti 17.

Il 16 settembre 2007 i quattro contractor, che facevano parte di un team assegnato alla protezione di un convoglio del Dipartimento di Stato americano, aprirono il fuoco con mitragliatrici e lanciagranate contro i civili che affollavano il mercato di piazza Nisour a Baghdad, facendo una strage. Le quattro guardie private raccontarono di aver aperto il fuoco per uccidere i passeggeri (una donna e un bambino) di un'auto che non si era fermata al loro alt. Credendo di essere caduti in u'imboscata, lanciarono granate stordenti per liberare l'area. Un gruppo di polizotti iracheni, scambiando le stordenti per granate normali, aprirono il fuoco verso gli americani, che risposero a loro volta. Due inchieste, della polizia irachena e dell'Fbi poi, smentirono la loro versione: le uccisioni furono volontarie. Nessuno delle quattordici vittime erano insorti o avevano costituito una minaccia per il convoglio protetto dagli uomini Blackwater, aveva affermato il governo americano in un memorandum agli atti del processo.

Il caso creò un serio problema diplomatico tra Iraq e Stati Uniti, ed alimentarono le polemiche sull'uso da parte del governo Usa delle compagnie di sicurezza private durante il conflitto iracheno. La Blackwater, conosciuta ora con il nome Academi dopo un passaggio di proprietà, è una delle più grandi società militari private al mondo, e il principale contractor del Dipartimento di Stato americano.

I quattro militari erano stati condannati lo scorso ottobre da una giuria federale di Washington, ma non erano state ancora decise le pene. Nicholas Slatten, cecchino ritenuto responsabile di aver avviato la sparatoria, è stato condannato all'ergastolo per omicidio di primo grado. Gli altri tre, Paul Slough, Evan Liberty e Dustin Heard, sono stati condannati per omicidio volontario, tentato omicidio e possesso di armi da fuoco. Trenta anni di carcere per loro, il minimo della pena. Il giudice Lamberth, pur respingendo gli appelli alla clemenza da parte della difesa, ha ritenuto che quel giorno i quattro agirono in preda al panico.