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Hackerato l'Hacking Team: vendeva spyware ai regimi totalitari

1' di lettura 2034

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La società di sicurezza digitale Hacking Team, con base a Milano, è stata vittima di un massiccio attacco informatico, con centinaia di gigabyte di informazioni riservate diffuse sulla rete.

Un fatto imbarazzante per la compagnia italiana, specializzata nella produzione di software di sorveglianza e spionaggio di tipo "offensivo", che vende i suoi servizi a forze di sicurezza e governi di numerosi paesi. Ignoti hacker hanno fatto breccia nei server di Hacking Team, sottraendo circa 400 gigabyte di dati riservati, tra email, report finanziari e credenziali d'accesso. I file e i documenti sono stai poi diffusi online su vari canali. Compromesso anche l'account Twitter della società, utilizzato a sua volta per diffondere i link ai documenti e illustrare l'operazione.

L'autenticà dei documenti pubblicati è ancora tutta da verificare. Se venisse confermata, rappresentererebbe un duro colpo per la reputazione di Hacking Team. Dai file sembra infatti che la società abbia venduto i propri servizi anche a regimi totalitari e governi più o meno oppressivi, come Egitto, Arabia Saudita, Kazakhistan, Uzbekistan, Oman, Bahrain, Libano, Mongolia, Russia, Stati Uniti (vedi vicenda Datagate), Sudan ed Etiopia. Oltre a Italia, Germania, Spagna e numerosi altri paesi europei. Rapporti che la società ha sempre negato di intrattenere.

E' dal 2011, da quando cioè Wikileaks ha diffuso alcuni documenti che parlavano della compagnia italiana, che l'Hacking Team è nel mirino degli attivisti e dei media internazionali, proprio per i sospetti sulle attività a favora di regimi illiberali. Nel 2013 Reporter senza Frontiere aveva inserito l'azienda italiana nella sua lista di "nemici della rete".



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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