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Turchia: primi raid aerei contro l'Isis in Siria

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F-16
Venerdì mattina la Turchia ha effettuato alcuni raid aerei contro obiettivi dello Stato Islamico in SIria.

Il primo ministro turco Ahmet Davutoglu ha detto che alcuni F-16 sono decollati dalla base di Diyarbakir, nel sud-est del paese, e hanno bombardato tre obiettivi dell’Isis, senza oltrepassare il confine siriano. Si tratta della prima operazione militare della Turchia contro l'Isis. Il governo di Ankara ha anche annunciato di aver concesso a statunitensi e britannici l'uso di due basi aeree vicine al confine siriano.

Si tratta di un notevole cambiamento della posizione turca versa la guerra della coalizione internazionale contro l'Isis: finora la Turchia era rimasta sostanzialmente neutrale, appoggiando più a parole che nei fatti la coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Erdogan era stato anche accusato di voler favorire il califfato, che sta combattendo contro due dei principali nemici della Turchia: il regime siriano di Assad e le milizie curde, che lottano da anni per ottenere l'indipendenza. E gran parte dei combattenti stranieri - i cosidetti foreign fighters - che sono arrivati in Siria per unirsi alle milizie jihadiste, sono passati attraverso il confine turco, senza che le forze di polizia e di intelligence turche facessero granchè per fermarli.

Inoltre nella giornata di venerdì la polizia ha effettuato una massiccia operazione antiterrorismo a Istanbul, che ha portato all'arresto di circa 300 persone, tra sostenitori dell'Isis e di al Qaeda e ribelli curdi del Pkk. Negli scontri con la polizia è rimasta uccisa una militante di estrema sinistra, sostenitrice della causa curda.

La svolta di Ankara è arrivata dopo le violenze degli ultimi giorni, in particolare l'attentato di lunedì a Suruc, in cui persero la vita 32 persone, volontari di un'associazione che avevano l'intenzione di andare a Kobane per contribuire a ricostruire la città curda nel nord della Siria. Nei giorni successivi militanti del Partito dei lavoratori del Kurdistan avevano assassinato due poliziotti, accusandoli di aver aiutato l'Isis a compiere l'attentato. Giovedì infine si era verificato uno scontro a fuoco al confine tra militari turchi e miliziani dello Stato Islamico, nel corso del quale era stato ucciso un sottufficiale turco.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni






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