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Palermo: 36 imprenditori si ribellano alla mafia, 22 arresti a Bagheria

L’indagine è stata condotta dalla Dda di Palermo. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, sequestro di persona e danneggiamento a seguito di incendio, ma la maggior parte di essi sono già detenuti.
Tra coloro che hanno denunciato un imprenditore edile che per oltre vent’anni ha subito le vessazioni dei boss. Ha cominciato a pagare quando c’era ancora la lira (tre milioni al mese) e non potendo più fare fronte alle richieste mafiose è stato costretto a chiudere la propria attività e poi a vendere la casa. Fondamentali per ricostruire gli assetti del clan le dichiarazioni del pentito Sergio Flamia. Il premier Matteo Renzi su Twitter ha voluto commentare l'importante notizia: “Grazie al coraggio di chi rifiuta ricatti, grazie a Carabinieri e inquirenti. Bagheria non è cosa loro”, queste le sue parole.

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