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Siria: armi chimiche usate in scontri tra Isis e ribelli

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Bomba a Damasco Siria
Esperti dell’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche (Opac) hanno confermato in un rapporto, non ancora pubblicato ma visionato dalla Reuters, l'utilizzo di armi chimiche proibite nel conflitto in corso in Siria.

Il rapporto conterrebbe le prove dell'uso dell'iprite, il cosidetto gas mostarda, a Marea, città a nord di Aleppo, lo scorso 21 agosto, durante i combattimenti tra i miliziani dello Stato Islamico e un gruppo ribelle locale. Le prove raccolte dagli esperti dell'Opac dimostrerebbero come un bambino sia morto a causa dell'esposizione al gas. Nel rapporto non ci sarebbero informazioni su quale fazione abbia fatto uso dell'iprite, ma da tempo si sospetta che l'Isis stia utilizzando la sostanza in Siria e in Iraq. Le autorità curde hanno più volte denunciato - l'ultima volta ad agosto - che i combattenti islamisti hanno lanciato colpi di mortaio contenente iprite durante gli sconti contro i peshmerga nel nord dell'Iraq.

Le prove raccolte dal team dell'Opac a Marea costituirebbero la prima conferma ufficiale dell'uso del gas mostarda in Siria da quando il governo di Assad ha accettato di distruggere le sue scorte di armi chimiche, nell'ambito di un accordo con Stati Uniti e Russia.

Altri due rapporti sono stati redatti dagli esperti dell'Opac chiamati ad investigare sull'uso delle armi chimiche in Siria. Uno riguarda l'uso di una o più armi chimiche, tra cui il gas clorino, in diversi scontri nella provincia di Idlib, a sud di Aleppo, tra marzo e maggio del 2015. Sospettate di aver compiuto questi bombardamenti sono le forze governative, le uniche a possedere gli elicotteri che, secondo testimoni, sarebbero stati utilizzati per gli attacchi.

Nel terzo rapporto si sostiene che gli esperti non sono riusciti finora a confermare quanto sostenuto dal regime di Assad, cioè che i ribelli avrebbero fatto uso di armi chimiche contro le forze governative nell'area di Jober, nell'agosto 2014. Una nuova missione congiunta Opac-Onu è stata già avviata per investigare i numerosi casi di attacchi contro i civili in cui sarebbe stato utilizzato il gas clorino.



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