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Migranti: dopo quattro mesi ricollocati in Europa solo 272 richiedenti asilo

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Va a rilento il piano europeo di ricollocamento dei migranti: solo lo 0,17% dei richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere trasferiti dalla Grecia e dall’Italia agli altri paesi dell'Unione sono stati effettivamente ricollocati.

Lo scorso settembre gli stati membri dell'Unione Europea si erano accordati per ricollocare nell’arco di due anni 160mila richiedenti asilo sbarcati sulle coste italiane e greche, in gran parte siriani, iracheni ed eritrei. Una frazione del milione circa di migranti arrivati nel 2015 nel territorio europeo. Dei 160mila previsti, 120 erano stati imposti a tutti gli stati membri secondo un meccanismo di quote, i restanti 40mila da redistribuire su base volontaria, in base agli accordi raggiunti precedentemente a giugno.

Secondo i dati diffusi dalla Commissione Europea gli accordi di quattro mesi fa non sono stati rispettati: soltanto 272 richiedenti asilo (190 dall'Italia e 82 dalla Grecia) sono stati finora ricollocati, in gran parte in paesi che ospitano già un elevato numero di profughi, come Svezia e Germania. Diciannove paesi non hanno ancora ospitato nessun rifugiato. La Finlandia ne ha accolti 111, la Svezia 39, il Lussemburgo 30, il Portogallo 24, la Germania 21, la Francia 19, la Spagna 18, il Belgio 6 e la Lituania 4.

Un altro punto degli accordi di settembre non è stato finora rispettato, quello che prevedeva l'invio di personale di polizia per aiutare Italia e Grecia a pattugliare i confini. Dei 775 agenti promessi, ne sono stati inviati finora 447, la maggior parte, 59, dalla Francia.

La mancata attuazione del piano di ricollocamento è uno dei motivi principali che ha indotto il governo svedese a ripristinare dall'inizio dell'anno i controlli alla frontiera con la Danimarca.



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