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Danimarca: approvata la legge sulla confisca dei beni ai migranti

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Il parlamento danese ha approvato la controversa legge sull'immigrazione che prevede la confisca dei beni ai richiedenti asilo e altre misure per scoraggiare l'ingresso dei migranti nel paese.

Il pacchetto di proposte presentato dal governo di centrodestra è stato approvato a larga maggioranza (81 voti sui 109 presenti), ed ha ottenuto l'appoggio anche dei socialdemocratici, principale partito di opposizione. La legge permette alla polizia di frontiera di perquisire i rifugiati e confiscare beni e somme di denaro superiore alle 10.000 corone danesi ( pari a 1.350 euro), tranne gli oggetti di valore affettivo, come le fedi nuziali. Le misure approvate rendono inoltre più difficili i ricongiungimenti familiari, aumentando da uno a tre anni il tempo necessario per fare richiesta.

Fin dalla sua presentazione a novembre la proposta del governo danese era stata travolta dalle polemiche. Oltre a varie organizzazioni umanitarie come Amnesty International, anche la Commissione Europea e il Consiglio d'Europa avevano avanzato forti critiche contro la legge, paragonata alla confisca dei beni praticata dalla Germania nazista. Critiche che avevano indotto il governo a modificare il disegno di legge, escludendo dalla confisca i beni di valore affettivo e aumentando il tetto minimo, inizialmente fissato a 3mila corone.

Regole simili sono già state introdotte in Svizzera e nelle due regioni tedesche della Baviera e del Baden-Wurttemberg.