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Banche e sofferenze, arrivato l'accordo tra Italia e UE: esiti dell'incontro Padoan e Vestager

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Pier Carlo Padoan, ministro delle finanze
L'accordo atteso su crediti deteriorati e garanzie delle banche italiane è arrivato. Niente più Bad Bank come ipotizzata in principio, e attenzione a non eccedere con gli aiuti di Stato a sfavore della libera concorrenza.

Questo in sintesi, il punto di partenza dell'accordo ufficializzato dal ministro dell'Economia Carlo Padoan e dalla commissaria UE Concorrenza Vestager nella giornata di ieri, che ha ancora dettagli da mettere a punto. Di certo è che sarà attivato un meccanismo che prevede la cessione dei crediti deteriorati a società che poi emetteranno obbligazioni sulle quali le banche potranno acquistare garanzie pubbliche. E la partita più difficile sta sul prezzo delle garanzie? La risposta che il ministro italiano e la commissaria si sono dati è che si tratterà di un "prezzo di mercato".

"Lo Stato garantirà soltanto le tranche senior delle cartolarizzazioni, cioè quelle più sicure, che sopportano per ultime le eventuali perdite derivanti da recuperi sui crediti inferiori alle attese".
I titoli potranno essere lavorati e rimessi sul mercato in composizione strutturata ed offriranno un flusso di cassa in base ai pagamenti residui da parte dei debitori o dalla vendita dei beni che questi avevano posto a garanzia. Questo, in sintesi, è quanto da sapere il ministero, dopo l'incontro di martedì.

Assieme alle procedure più veloci introdotte nei mesi scorsi, questo genere di garanzia basato sulla cartolarizzazione delle sofferenze (GACS) aiuterebbe le banche a gestire le sofferenze, che ammontano a circa 200 miliardi di euro. Ma avrebbe un costo variabile nel tempo. Il ministro ha infatti precisato che non sarà il semplice costo della garanzia dello Stato ad essere assunto come valore nominale dei crediti deteriorati, ma si tratta di un sistema più complicato".

Sta di fatto che se il prezzo delle garanzie pubbliche da vendere alle società veicolo fosse troppo basso, così come evidenziato anche dall'UE, esso costituirebbe un aiuto economico dello Stato considerato irregolare. Mentre di fronte ad un prezzo troppo alto, il sistema bancario assorbirebbe perdite pesanti.

Il valore dei crediti deteriorati ceduti dagli istituti bancari ha riguardato la seconda difficile trattativa tra Stato e UE: Bruxelles propende per il basso, l'Italia lo vorrebbe più alto. Tra l'altro dal 1 gennaio 2016 è in vigore una normativa europea che prevede l'impossibilità per lo Stato di recuperare perdite bancarie e farle poi pagare ai privati tramite azioni e obbligazioni.

In questo accordo resta ancora alto il dubbio che, così come è stato impostato, possa veramente aiutare le banche ad avere liquidità e di conseguenza aiutare il mercato a sollevarsi. Infatti i crediti deteriorati "di maggior qualità", dai quali poter creare un pacchetto vendibile, sono notevomolmente inferiori rispetto a quelli malati. Eppoi ci sono i tempi, decisamente troppo lunghi, per arrivare ad una soluzione: le trattative infatti su banche e sofferenze tra Stato italiano e Ue è partito quasi un anno fa. Intanto, alcune banche hanno subito l'inerzia di gestioni commissariate interminabili.



Pier Carlo Padoan, ministro delle finanze