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L'Aia: il nazionalista serbo Seselj assolto dall'accusa di crimini contro l'umanità

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Vojislav Seselj
Il Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia ha assolto il leader ultranazionalista serbo Vojislav Seselj dalle accuse di crimini di guerra e contro l'umanità durante le guerre nei Balcani negli anni '90.

Seselj, fondatore del partito radicale serbo (SRS), è stato dichiarato non colpevole per tutti e nove i capi d’accusa che gli venivano contestati. Era accusato di incitamente all'odio e alla pulizia etnica, omicidio, tortura, devastazione, deportazione e persecuzione per motivi politici e razziali ai danni della popolazione croata e dei musulmani di Bosnia e Serbia, negli anni della guerra in ex Jugoslavia tra il 1991 e il 1993.

Secondo la procura del Tribunale dell’Aja, che aveva chiesto una condanna a 28 anni di reclusione, il leader nazionalista era criminalmente responsabile per l'omicidio, la tortura e la deportazione della popolazione civile non serba in Croazia, Bosnia e nella provincia serba della Vojvodina, come parte del progetto per la creazione della "Grande Serbia". Seselj era accusato di aver sostenuto e propagandato tale progetto e collaborato alla formazione di una milizia paramilitare responsabile di numerosi crimini di guerra.

Nella sentenza la Corte afferma che l'accusa non è stata in grado di dimostrare che ci sia stato un diffuso e sistematico attacco contro la popolazione civile non serba nel periodo incriminato. Il giudice Jean-Claude Antonetti ha inoltre detto che “diffondere ideologie nazionaliste non è reato”, e che ci sono "ragionevoli prove" che l'arruolamento dei volontari sia avvenuto inizialmente per proteggere i civili. Il capo della procura Serge Brammertz ha parlato di una sentenza "a sorpresa", definita "vergognosa" dal presidente croato Tihomir Oreskovic.

Vojislav Seselj non era presente all'Aja al momento della lettura della sentenza. Nel novembre 2014, dopo 11 anni in carcere, il Tribunale penale internazionale gli aveva concesso di rientrare in Serbia per motivi di salute (tumore al colon). Il leader dell’SRS, che fu uno stretto collaboratore dell'ex presidente serbo Slobodan Milosevic e vice primo ministro dal 1998 al 2000, si era consegnato spontaneamente al Tpi nel 2003.

La sentenza è arrivata a una settimana di distanza dalla condanna dell'ex leader serbo-bosniaco Radovan Karadzic, riconosciuto colpevole di crimini di guerra e di genocidio per il massacro di Srebrenica del 1995. E' ancora in corso all'Aja il processo a carico del generale Ratko Mladic, comandante delle forze serbo-bosniache, accusato come Karadzic di crimini di guerra e contro l'umanità.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni