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Bancarotta, Danilo Coppola condannato a 9 anni

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danilo coppola
L'immobiliarista romano Danilo Coppola è stato condannato a 9 anni di reclusione per bancarotta nell'ambito del processo per il dissesto finanziario, stimato in circa 300 milioni di euro, di diverse sue società.

Lo hanno deciso i giudici della decima sezione penale del Tribunale di Roma. Coppola era accusato di aver fatto fallire tra il 2007 e il 2009 una decina di società del suo impero immobiliare. La Procura aveva chiesto la condanna a 13 anni e 6 mesi. Alcuni capi d'imputazione, tra cui l'associazione a delinquere, sono caduti per intervenuta prescrizione. Oltre alla pena detentiva, la condanna prevede anche l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e l’inabilitazione a fare impresa per 10 anni.

I giudici hanno inoltre condannato altre nove persone legate a vario titolo a Coppola e ne ha assolto quattro, tra cui Silvia Necci, moglie dell'imprenditore. Anche per tutti gli altri condannati è stata disposta la pena accessoria dell'inabilitazione all’impresa per 10 anni.

Danilo Coppola salì agli onori della cronaca nel 2005, quando scoppiò lo scandalo "Bancopoli" relativo alle grandi scalate bancarie tentate dai cosidetti "furbetti del quartierino": il banchiere Giampiero Fiorani, i finanzieri Emilio Gnutti e Stefano Ricucci e lo stesso Coppola.

Arrestato nel 2007, l'immobiliarista romano era stato condannato in primo grado a 6 anni per la bancarotta fraudolenta di una delle sue società, la Micop. Coppola era stato poi assolto in secondo grado nel 2013, dopo che la Corte di Cassazione pochi mesi prima aveva annullato la sentenza di fallimento della Micop.



di Marco Vitaloni
vivere.biz/marcovitaloni