Migranti: iniziati in Grecia i respingimenti verso la Turchia

Scortate dalla guardia costiera, le tre navi partite dalle isole greche di Lesbo e Chio hanno trasportato in Turchia un primo gruppo di 202 migranti di 11 nazionalità diverse, in gran parte pachistani (130) e afghani (42). I migranti arrivati in Turchia sono poi stati trasferiti con alcuni bus in un "centro di ricezione ed espulsione" nella provincia nordoccidentale di Kirklareli, sul Mar Nero, dove verranno avviate le pratiche per la loro espulsione. I siriani verranno invece ricollocati nei diversi campi profughi presenti sul territorio turco. Nelle stesse ore 32 profughi siriani sono stati trasportati in aereo da Istanbul ad Hannover, in Germania.
Secondo l'accordo Ue-Turchia firmato due settimane fa, Ankara riprenderà indietro tutti i migranti entrati irregolarmente in Grecia dopo il 20 marzo e che non hanno presentato, o a cui è stata respinta, la richiesta di asilo politico. Per ogni siriano respinto in questo modo, verrà accolto in Europa un richiedente asilo siriano presente nei campi profughi turchi.
L'accordo, duramente contestato dagli attivisti per i diritti umani, è stato siglato per fungere da deterrente per le centinaia di migliaia di migranti che tentano di arrivare in Europa rischiando la morte nella acque del mar Egeo. L'obiettivo sembra in parte essere stato centrato: i migranti continuano a sbarcare sulle isole greche, ma il numero di nuovi arrivi si è ridotto sensibilmente dopo la firma dell'accordo. Dopo il 20 marzo sono sbarcati in Grecia finora circa 400 persone ogni giorno, rispetto agli oltre 1.000 arrivi quotidiani di prima dell'accordo.
Attualmente, dopo la chiusura dei confini dei paesi europei sulla rotta balcanica, dall'Austria alla Macedonia, sono presenti in Grecia oltre 52mila migranti. Di questi solo quelli arrivati dopo il 20 marzo, circa 4mila, sono trattenuti in attesa dell'espulsione.

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