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Turchia: attentato all'aeroporto di Istanbul, 41 morti e quasi 300 feriti

Poco dopo le 22 (le 21 in Italia) tre attentatori suicidi hanno sparato con i kalashnikov sulla polizia e sulla folla e si sono poi fatti saltare in aria nei pressi dell'ingresso dell'aeroporto e all'interno del terminal degli arrivi internazionali.
Le autorità turche hanno riferito che ci sono almeno 41 morti e 239 feriti, tra poliziotti, personale dell'aereoporto e viaggatori. Tra le vittime ci sono 13 cittadini stranieri: cinque sauditi, due iracheni, un ucraino, un cinese, un iraniano, un giordano, un tunisino e un uzbeko. Il bilancio delle vittime non include i tre kamikaze. Secondo quanto dichiarato dal primo ministro Binali Yildirim, i tre sarebbero arrivati nei pressi dello scalo a bordo di taxi, come nell'attentato all'aeroporto di Bruxelles del marzo scorso.
L'aeroporto Ataturk, il principale scalo del paese, è rimasto chiuso per tutta la notte, ma è stato parzialmente riaperto, martedì mattina. L'attacco non è stato finora rivendicato, ma il governo turco sospetta che sia stato organizzato dallo Stato Islamico.
La Turchia è stata colpita nell'ultimo anno da numerosi attentati terroristici, organizzati sia dagli indipendentisti curdi sia dagli estremisti dell'Isis, che hanno ucciso oltre 200 persone, in gran parte a Istanbul e Ankara. Diversi analisti hanno però notato che nessuno degli attacchi compiuti in Turchia e attribuiti allo Stato Islamico è stato rivendicato dal gruppo jihadista.

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